Dimostrare e provare la distorsione del Corano è sempre stato uno dei temi preferiti dagli orientalisti occidentali
A tal proposito l'orientalista tedesco Daniel Brubaker ha scritto un libro intitolato “Differenze nei primi manoscritti del Corano: venti esempi”. Ha un canale YouTube dove tenta di dimostrare che gli antichi manoscritti del Corano hanno subito nel tempo modifiche e correzioni.
Brubaker afferma che dopo la dipartita del Profeta apparvero cambiamenti nella formulazione del Corano, comprese aggiunte e cancellazioni di alcune parti.
Il suo oggetto di studio è la storia della compilazione dei manoscritti del Corano e i rapporti tra essi e la tradizione orale, al fine di determinare da quale versione è stato scritto il Corano e cosa è stato scritto.
Nel suo libro, Brubaker afferma che più di venti esempi di distorsioni e correzioni sono stati trovati nei manoscritti del Corano risalenti al VII-X secolo d.C. Lo studioso confronta poi queste differenze con la versione pubblicata al Cairo nel 1924. Secondo Brubaker, queste correzioni mostrano che al momento della stesura dei manoscritti c'erano divergenze di opinione sulle parole del Corano, che furono successivamente riviste, e afferma che dopo la scomparsa del Profeta i cambiamenti nella lettura del Corano continuarono. L'affermazione di questo orientalista significa che il Corano non fu completato al momento della dipartita del Profeta.
Errori metodologici del ricercatore tedesco nello studio della storia della trascrizione coranica
Daniel Brubaker ha commesso però un evidente errore metodologico riguardo all'esistenza di alterazioni e contraddizioni nei primi manoscritti del Corano ed è giunto a conclusioni non valide in seguito alle sue ipotesi errate.
Altri orientalisti invece ritengono che il Corano non ha subito alcuna falsificazione. Tra questi Roy Part, orientalista tedesco, che scrive nell'introduzione alla sua traduzione tedesca del Corano: "Non abbiamo motivo di credere che esista un solo versetto in questo Corano che sia stato aggiunto da altri oltre a (il profeta) Mohammad".
Maurice Bucaille nel suo libro “Confronto tra Bibbia, Vangelo, Corano e scienza” afferma: “La differenza principale tra Islam e Cristianesimo è che il Cristianesimo non ha un testo di rivelazione fisso. La rivelazione cristiana si basa solo su testimonianze numerose e indirette perché non ha alcuna testimonianza oggettiva della vita di Gesù".
Molti studiosi hanno inoltre sottolineato la debolezza della metodologia di Brubaker e l'inefficacia dei suoi esempi nel dimostrare l'esistenza di distorsioni nel Corano, respingendo la sua affermazione secondo cui vi sono stati cambiamenti nel testo coranico. Inoltre reputano all'orientalista tedesco una conoscenza dei manoscritti parziale e una mancanza di capacità nel leggerli e nel comprenderne la scrittura.
Brubaker ha trascurato l'analisi degli stili di calligrafia coranica e il loro ruolo nella stima dell'età dei manoscritti. Per lui la data effettiva di stesura di ciascuna versione è una data approssimativa e talvolta errata, e il ricercatore non può essere sicuro dell'età di queste versioni.
Brubaker considerava queste copie autentiche, sostenendo che erano conservate in biblioteche affidabili, ma ignorava l'interesse dei musulmani per il Corano le cui copie erano ampiamente utilizzate nelle cerimonie e nell'insegnamento.
Questo uso intensivo ha causato usura e danni ad alcuni di questi esemplari. Alcuni errori riscontrati nei manoscritti sono dovuti alla loro conservazione in pessime condizioni, per secoli, e questo è un punto molto importante al quale Brubaker non presta attenzione perché la sua più grande preoccupazione è dimostrare l'esistenza di contraddizioni nel Corano.
A causa di questo preconcetto Brubaker ha ignorato molti elementi e non è riuscito a presentare una coerente lettura storico-culturale del rapporto tra i musulmani con il Corano e la storia della sua scrittura.
Inoltre ha commesso un grave errore metodologico, seguendo metodi e strumenti utilizzati dagli storici per studiare la storia della Bibbia e dei Vangeli, senza avere una conoscenza sufficiente delle regole e delle pratiche utilizzate dai musulmani per la stesura del Corano.
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