Una ricercatrice nel campo delle scienze islamiche sottolinea il ruolo sacro dei qari (recitatori del Corano), descritti come canali essenziali per la continuazione della rivelazione divina, evidenziando il profondo impatto che le loro recitazioni possono avere sia sul pubblico musulmano che su quello non musulmano.
Al 19esimo seminario specializzato degli studiosi coranici, qari e memorizzatori, tenutasi questa settimana a Tehran dal Consiglio supremo del Corano, la ricercatrice Rezvan Jalalifar ha presentato un saggio intitolato "Una visione descrittivo-analitica dei requisiti dei qari come inviati religiosi nelle fonti islamiche".
Jalalifar ha spiegato che il suo studio ha comportato un'indagine approfondita delle fonti e delle tradizioni islamiche, ma ha anche attinto a lavori di ricercatori occidentali.
Citando uno studio del 2020 di uno studioso francese, ha affermato che l'autore suggerisce che i musulmani sono attratti dalla recitazione del Corano poiché percepiscono la voce del qari come l'incarnazione della "Voce di Dio".
La ricercatrice ha sostenuto che la recitazione coranica rappresenta una continuazione del processo di rivelazione divina. "Il Corano è stato rivelato da Dio al cuore del Profeta Mohammad (Dio benedica lui e la sua famiglia) e poi espresso attraverso la sua voce per gli ascoltatori".
"Quando un recitatore pronuncia versetti coranici può essere visto come una discesa secondaria del Corano, che completa l'atto di rivelazione attraverso l'impegno dell'ascoltatore", ha osservato.
Jalalifar ha sottolineato che l'atto della recitazione ha un profondo significato, con il qari che funge da canale essenziale nella propagazione del messaggio divino. "La posizione di un qari è sacra, poiché estende il percorso della rivelazione. Una recitazione potente può persino attrarre i non musulmani al messaggio del Corano", ha affermato.
Il Profeta Mohammad (SW), considerato il primo qari dell'Islam, rimane il modello definitivo per una recitazione d'impatto, caratterizzata da una voce gradevole e toccante, ha aggiunto la ricercatrice.
Jalalifar ha anche sottolineato il duplice impatto della recitazione del Corano, uno sul pubblico generale e uno sugli ascoltatori più contemplativi che cercano una comprensione più profonda dei significati coranici. Questa dualità evidenzia la necessità per i qari di padroneggiare non solo le tecniche vocali e ritmiche, ma anche le qualità etiche, intellettuali e persino estetiche che li rendano dei modelli per la società.
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