Più di 22.000 famiglie sono sfollate a seguito delle violenze nella provincia irachena di al Anbar, dove la città di Falluja e alcuni quartieri di Ramadi sono caduti da inizio gennaio nelle mani degli insorti.
Lo ha annunciato l'Onu. Mettendo in guardia contro "un aumento esponenziale delle famiglie sfollate", la rappresentanza dell'Onu a Baghdad ha precisato in una nota che la cifra annunciata era probabilmente inferiore alla realtà. La maggior parte degli sfollati hanno trovato rifugio in altre zone della provincia, che si trova ad ovest del Paese, mentre altri sono stati costretti ad allontanarsi fino a raggiungere la regione autonoma del Kurdistan iracheno, ha aggiunto l'Onu. Oggi intanto, le forze irachene - soldati, poliziotti, forze speciali - appoggiate da membri di tribù che sostengono il governo proseguono l'assalto lanciato domenica contro dei quartieri di Ramadi. Una decina di membri di queste forze sono stati feriti in mattinata da dei cecchini nei quartieri di Malaab e Dhubat, nel centro Ramadi, 100 chilometri ad ovest di Baghdad, secondo un ufficiale di polizia e un medico dell'ospedale della città.