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Che cosa dice il Corano - 47

La preghiera di coloro che hanno ascoltato la chiamata della fede

23:45 - March 18, 2023
Notizie ID: 3488779
Tehran-Iqna- Quando una chiamata invita gli uomini a credere in Dio, alcuni di essi seguono la chiamata

La preghiera di coloro che hanno ascoltato la chiamata della fede

 

Diversi versetti del Corano parlano delle preghiere dei profeti e delle persone pie che iniziano con l'espressione Rabbana (nostro Signore), esprimendo richieste a Dio.

Uno di questi versetti parla di coloro che hanno ascoltato il messaggio di fede e vi hanno creduto. L'ascolto è una delle modalità efficaci di guida, con alcuni esegeti del Corano che lo descrivono come il modo più efficace.

Il versetto è questo: "Signore, abbiamo inteso un nunzio che invitava alla fede [dicendo]: 'Credete nel vostro Signore!' e abbiamo creduto. Signore, perdona i nostri peccati, cancella le nostre colpe e facci morire con i probi.(Surah Al Imran, versetto 193)

I commentatori del Corano hanno riportato alcuni punti di vista su chi sia colui che invita alla fede nel versetto in questione:

1- La maggior parte di loro crede che il riferimento sia al Profeta Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia).

2- Altri ritengono che il verso si riferisca al Corano stesso, in quanto molte persone non hanno sentito la chiamata del Profeta in prima persona, ma hanno invece sentito la chiamata del Corano.

Nell'esegesi coranica Nemuneh (dell'Ayatollah Makarem Shirazi) leggiamo a tal proposito: Coloro che possiedono saggezza e intuizione spirituale, dopo aver scoperto e riconosciuto il vero obiettivo della creazione, riconosceranno anche il fatto che questo percorso segnato da molti alti e bassi non può essere intrapreso senza una guida. Di conseguenza aspettano con entusiasmo la voce di coloro che chiamano alla fede. Li ascoltano, si muovono prontamente verso di loro credendo nel loro messaggio con tutto il cuore. Essi rivolgendosi a Dio affermano: "Signore, abbiamo inteso un nunzio che invitava alla fede... e abbiamo creduto"

Certo, ci sono alcuni individui che ignorano tale chiamata. Essi affermeranno con rammarico nel Giorno del Giudizio: "Se solo avessimo ascoltato e compreso, non saremmo ora tra gli abitanti dell'inferno". (Surah Al-Mulk, versetto 10)


I messaggi del versetto 193 della Surah Al Imran secondo l'esegesi coranica Noor dell'Ayatollah Mohsen Qera'ati:

1- Le persone sagge sono pronte ad accettare la verità e oltre a rispondere alla voce della Fitrat (la natura umana allo stato puro e non corrotta), seguono la chiamata di profeti, uomini di fede e martiri: "Signore, abbiamo inteso un nunzio che invitava alla fede..."

2- Pentirsi e ammettere un errore sono segni di saggezza.

3- Tra i modi di pregare che aprono la strada al perdono di Dio c'è il prestare attenzione all'attributo divino della Clemenza e Misericordia: "Signore, perdona i nostri peccati, cancella le nostre colpe"

4- La fede è una base per ricevere il perdono di Dio.

5- E' bene pregare anche per gli altri.

6- Mantenere un segreto che ci è stato rivelato in confidenza da una persona che si fida di noi è un comportamento virtuoso che denota sottomissione a Dio.

7- La morte delle persone avviene secondo la Volontà di Dio: "... portaci a te nella morte con i probi".

8- Le persone sagge desiderano la morte con i giusti: idem.

9- Le anime rette, i giusti, i probi, hanno uno status che tutte le persone sagge desiderano raggiungere: idem.

 

 

 

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