Il primo gruppo dei membri del convoglio coranico iraniano per l'Arbain, noto come convoglio Noor, ha tenuto quest’anno il primo programma nella città di Kut, nell’Iraq orientale.
Hanno tenuto il primo circolo coranico dell'Arbain di quest'anno in collaborazione con l'Associazione irachena per le relazioni coraniche e il suo ufficio a Kut.
I membri del convoglio, Mehdi Adeli e Seyyed Mohammad Kermani, hanno recitato versetti del Sacro Corano durante il programma, trasmesso su numerosi canali televisivi iracheni.
Secondo gli organizzatori dell'iniziativa, il secondo gruppo dei membri del convoglio coranico è partito da Teheran per la città santa di Najaf venerdì scorso.
Il convoglio coranico dell'Arbain comprende 98 qari (recitatori del Corano) iraniani e 34 cittadini stranieri provenienti da 14 paesi, come Afghanistan, Tagikistan, Nigeria, India e Pakistan.
Le attività del convoglio dureranno 12 giorni, durante i quali i qari uomini e donne, così come i membri dei gruppi tawasheeh (canto corale dal tema islamico), terranno vari programmi lungo il percorso verso la città di Kabala.
I programmi si concluderanno con un incontro coranico a Karbala alla vigilia dell'Arbain.
L'Arbain segna i quaranta giorni dal martirio dell'Imam Hoseyn (Che la pace sia su di lui), avvenuto il giorno dieci del mese di Moharram nella giornata conosciuta come Ashura.
L'evento ricorda il ritorno a Karbala dei sopravvissuti della tragedia di Ashura, in gran parte donne e bambini, sul luogo del martirio dei propri cari.
Essi, dopo la battaglia di Karbala, erano stati portati prigionieri a Damasco presso la corte del califfo e tiranno omayyade Yazid ibn Moawiah per poi essere liberati pochi giorni dopo, facendo così ritorno sul luogo della tregedia.
L'Arbain è considerato come il più grande raduno religioso del mondo. Ogni anno durante l'Arbain un gran numero di fedeli accorre in Iraq per partecipare ad una grande marcia verso la città santa di Karbala, dove si trova il sacro santuario dell'Imam Hosein (AS).
Negli anni precedenti l'evento ha portato alla presenza nella città di Karbala di oltre venti milioni di fedeli provenienti da tutto il mondo.
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