IQNA

Uno studioso indiano noto per il suo lavoro sul concetto di Nazm nel Corano

23:58 - December 18, 2024
Notizie ID: 3491097
Tehran-Iqna- Hamiduddin Farahi (1863-1930) è stato un pensatore e studioso musulmano indiano, specializzato nelle scienze coraniche tra cui il tafsir (esegesi e commento) del Corano

Uno studioso indiano noto per il suo lavoro sul concetto di Nazm nel Corano

 

Hamiduddin Farahi (1863-1930) è stato un pensatore e studioso musulmano indiano, specializzato nelle scienze coraniche tra cui il tafsir (esegesi e commento) del Corano.

Il suo metodo di inferenza, che lui chiamava "la scienza del Nazm (coerenza)", aprì una porta ai ricercatori sulla comprensione dei segreti dell'eloquenza letteraria del Corano.

Sheikh Hamiduddin Abdul Hamid bin Abdul Muhsin al-Ansari al-Farahi nacque nell'anno 1280 dell'Egira (1863) a Phariya, un villaggio nel distretto di Azamgarh nello stato indiano dell'Uttar Pradesh.

Imparò a memoria il Corano in tenera età e divenne fluente anche nella lingua persiana.

Iniziò quindi a studiare l'arabo con suo cugino, il famoso teologo e storico Shibli Nomani.

Farahi studiò anche scienze islamiche in lezioni tenute dal faqih hanafita Sheikh Mohammad Abdul Hai al-Laknawi.

Viaggiò a Lahore per approfondire gli studi in letteratura araba da Faizul Hasan Saharaupuri, che a quel tempo era considerato un maestro in questo campo. All'età di ventuno anni fu ammesso all'Università islamica di Aligarh per studiare le scienze moderne occidentali. Qui fu lodato dallo stesso fondatore dell'università, Seyyed Ahmad Khan. Sir Seyyed scrisse che all'università studia qualcuno che conosce meglio l'arabo e il persiano dei professori stessi del college. Mentre studiava al college, Farahi tradusse in lingua persiana parti di At-Tabaqat-ul-Kubra di Ibn Shihab al-Zuhri (784-845 d.C.). La traduzione fu poi inclusa nel programma del college.

In quel periodo scrisse molti libri e poesie ed in seguito iniziò a studiare il Corano e le scienze coraniche, trascorrendo la maggior parte del suo tempo in questo campo.

Cercò di raggiungere ciò che altri studiosi avevano trascurato riguardo al Corano e di ricercare ciò che non avevano indagato. Per quasi cinquant'anni Farahi rifletté sul Corano, che rimase il suo interesse principale e il punto focale di tutti i suoi scritti. Il suo più grande contributo nello studio del Libro Sacro è ciò che lui chiama "nazm" (coerenza) nel Corano.

"Ha raggiunto l'impossibile", affermò Shibli Nomani mentre lodava il grande risultato del suo ex allievo. Con la propria teoria, Farahi ha dimostrò a tutti i critici occidentali che con una solida comprensione della lingua araba si può apprezzare la coerenza insita nel Corano che non è certo una raccolta casuale di ingiunzioni.

Prendendo in considerazione i tre costituenti del nazm, ovvero ordine, proporzione e unità, dimostrò che era possibile un'unica interpretazione del Corano.

Questa da sola fu una conseguenza di vasta portata del principio del nazm coranico.

Dopo una vita di studio e ricerca sul Sacro Corano, Farahi passò a miglior vita l'11 novembre 1930 a Matura, nello stato di Uttar Pradesh.

L'opera più importante di Farahi nel campo del tafsir è il Majmua' Tafseer Farahi (Raccolta di Tafsir di Farahi), che comprende il Mufradat al-Quran (vocabolario del Corano) e interpretazioni di diverse Surah come la Surah Ad-Dhariyat, Surah Al-Fil, Surah Ash-Shams, Surah Al-Kawthar e Surah Al-Asr.

Altre sue opere importanti sono Asalib al-Quran (stili del Corano); Jamhara-tul-Balaghah (manuale di retorica coranica), Im'an Fi Aqsam al-Quran (studio dei giuramenti nel Corano); Nizam al-Quran (coerenza nel Corano); e Principi complementari di interpretazione del Corano.

 

 

 

https://iqna.ir/en/news/3491082

captcha