
L'Hojjat-ol-Islam Seyyed Mohammad Mehdi Hosseini Hamedani ha descritto la pratica dell’Itikaf come una vera e propria scuola pratica di miglioramento personale e formazione religiosa, un ritorno consapevole dell’uomo al sentiero della servitù verso Dio.
Hamedani ha avvertito che il culto privo di attenzione sincera rischia di trasformarsi in un’abitudine sterile.
Secondo il religioso la cura consiste nel tornare a Dio con coscienza e sincerità. L’uomo deve cercare il perdono, esaminare costantemente la propria anima e correggere il proprio comportamento, poiché Dio ha sempre aperto la via del ritorno ai suoi figli.
Questa tradizione di culto, ha affermato Hamedani, è un esercizio pratico di solitudine con Dio, che permette di distaccarsi dal frastuono quotidiano e di rafforzare la formazione religiosa della società.
L’Itikaf, nella visione di Hosseini Hamedani, non è solo un rituale, ma un percorso educativo e spirituale che aiuta l’individuo a rinnovare la propria connessione con Dio ed a purificare la propria vita. È un invito a trasformare la devozione in un’esperienza viva e consapevole, capace di incidere positivamente sulla società.
“Itikaf non è semplicemente qualche giorno di permanenza in moschea, ma un periodo intensivo di auto-miglioramento, riflessione e revisione dello stile di vita, che può correggere il futuro cammino dell’uomo”.
Il religioso ha sottolineato che l'Itikaf è considerato una scuola pratica che rafforza la fede e l’identità spirituale. E' un esercizio di introspezione, di revisione dei comportamenti e di ritorno sincero a Dio.
Secondo Hamedani, moschee, consigli religiosi, benefattori e gruppi culturali sono invitati a creare le migliori condizioni affinché tutti possano beneficiare di questa opportunità.
"Programmi specifici dovrebbero andare oltre la forma esteriore della cerimonia, approfondendo la convinzione religiosa e l’identità spirituale delle nuove generazioni", ha aggiunto.
L’Itikaf è una tradizione del Profeta Mohammad (Dio benedica lui e la sua famiglia) e della sua famiglia, considerata un atto di culto altamente meritorio nell’Islam.
Consiste nel ritiro in moschea per alcuni giorni, accompagnato da digiuno e preghiera.
È un momento di solitudine con Dio, lontano dal frastuono quotidiano, per rinnovare la connessione spirituale.
Si svolge tradizionalmente il 13°, 14° e 15° giorno del mese di Rajab, settimo mese del calendario islamico.
Nel 2026 queste date corrispondono al 3, 4 e 5 gennaio.
https://iqna.ir/en/news/3495864