
Durante le celebrazioni del Natale 2025, il carnevale dei camioncini rossi della Coca-Cola ha sfilato per le strade come di consueto, ma questa volta è stato seguito da proteste. Gli attivisti per i diritti umani hanno lanciato una nuova campagna, “Natale senza prodotti israeliani”, con gli hashtag “Boicotta la Coca-Cola” e “Non comprare dall’apartheid”.
A cosa risponde questa campagna?
I manifestanti hanno finora attirato milioni di persone nella loro campagna di boicottaggio, sottolineando che la Coca-Cola è un’aperta sostenitrice di Israele e che una delle sue grandi fabbriche è costruita nell’insediamento illegale di “Atarut” su terreni palestinesi confiscati a Gerusalemme Est, il che contribuisce direttamente all’economia degli insediamenti occupati e alla macchina genocida.
Molti negozi e ristoranti nel Regno Unito, in Egitto e in Turchia hanno rimosso la Coca-Cola dagli scaffali e l’hanno sostituita con Gaza Cola, i cui profitti saranno destinati alla ricostruzione di Gaza.
Quest’anno, sempre più persone in tutto il mondo festeggiano il Natale senza Coca-Cola. La crescente consapevolezza pubblica dal 7 ottobre ha ricordato a tutti che la vera felicità si trova nella solidarietà con gli oppressi, non nel rafforzare l’oppressore.
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