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Istighfar nel Sacro Corano - 8

Il ruolo dell’Istighfar nell’attrarre la misericordia divina

23:46 - December 14, 2025
Notizie ID: 3492238
Tehran-Iqna- Gli effetti dell’Istighfar (la richiesta di perdono divino) non si limitano al perdono dei peccati, ma rimuovono anche gli ostacoli che impediscono alle benedizioni e alla misericordia di Dio di raggiungere l’uomo

Il ruolo dell’Istighfar nell’attrarre la misericordia divina

 

Uno degli effetti dell’Istighfar (la richiesta di perdono divino) è quello di attrarre la misericordia di Dio. Il Profeta Salih (AS) ammoniva il suo popolo riguardo al castigo divino, ma essi replicavano chiedendo che la punizione promessa giungesse subito. Salih rispose: «Popolo mio, perché commettete peccati così in fretta prima di compiere il bene? Non sarebbe meglio chiedere perdono a Dio affinché Egli abbia misericordia di voi?» (Surah An-Naml, versetto 46). In altre parole, perché invocare l’affrettarsi della punizione invece di chiedere perdono e ricevere la misericordia divina?

Un modo per comprendere l’effetto delle azioni nei versetti del Corano è osservare l’inizio e la fine dei versetti stessi. In molti casi, quando si menziona l’Istighfar all’inizio, alla fine si sottolinea non solo il perdono, ma anche la misericordia divina:

«Poi avanzate da dove avanzano gli altri e chiedete perdono ad Allah. Egli è Perdonatore e il più Misericordioso» (Surah Al-Baqara, versetto 199).

«E chiedete perdono ad Allah: in verità Allah è il Perdonatore, il più Misericordioso» (Surah An-Nisa, versetto 106).

La relazione tra perdono e misericordia è chiara: il peccato rappresenta un velo che separa l’uomo dalla misericordia divina. Quando questo velo viene rimosso attraverso l’Istighfar, la misericordia di Dio raggiunge il credente.

Per comprendere meglio, si può immaginare il cammino della misericordia e della provvidenza divina verso il servo come un corridoio: il peccato e la disobbedienza lo bloccano. L’Istighfar non è quindi soltanto il perdono dei peccati, ma anche la rimozione degli ostacoli che impediscono alle benedizioni e alla misericordia di arrivare all’uomo. Come afferma il Comandante dei Fedeli (l'Imam Ali) nella supplica di Kumayl: «O Allah, perdonami i peccati che mutano le benedizioni; O Allah, perdonami i peccati che mutano le benedizioni.»

Alcuni versetti del Corano mostrano che, dopo aver chiesto perdono, l’uomo sperimenta la misericordia e la compassione di Dio:

«Chi commette un peccato o fa torto a se stesso e poi chiede perdono a Dio, troverà Dio Perdonatore e Misericordioso» (Surah An-Nisa, versetto 110).

In un altro versetto, la combinazione tra l’Istighfar del credente e quello del Profeta Mohammad (pace e benedizioni su di lui e sulla sua famiglia) viene presentata come fattore che attira la misericordia divina:

«Non abbiamo inviato alcun Messaggero se non perché fosse obbedito per volontà di Dio. Se essi fanno ingiustizia a se stessi e vengono da te (Muhammad) chiedendo perdono a Dio, e se anche il Messaggero chiede perdono per loro, troveranno certamente Dio Perdonatore e Misericordioso» (Surah An-Nisa, versetto 64).

 
 
 
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