Le correnti femministe radicali odierne, aggiunge, vanno oltre, sostenendo che le differenze di genere siano socialmente costruite piuttosto che radicate nella natura; un'idea che acuisce il conflitto anziché promuovere l'armonia.
Studiosi come Abdelwahab el-Messiri, osserva, sostengono che il femminismo rifletta un più profondo allontanamento dell'occidente da quadri morali e religiosi trascendenti, portando a "una totalità materialista nascosta".
Bouhannache ha ricordato che l'etica è innata, mentre la religione la rafforza e la eleva. La fede, afferma, fornisce un fondamento metafisico che dà significato all'azione morale e offre una guida pratica attraverso il Corano e la Sunna. Il crollo morale in molte società moderne, sostiene, deriva dalla perdita di entrambi.
La filosofa avverte che molti musulmani vivono in un "secolarismo distorto", separando i rituali religiosi dalla condotta morale e utilizzando selettivamente la religione per un tornaconto mondano. Questo, afferma, produce una "falsa religiosità" e alimenta l'estremismo, recidendo il legame tra fede da una parte, ed etica e buona condotta da un'altra.
Riguardo alle donne musulmane, Bouhannache afferma che esse soffrono di dominazione maschile, ma spesso cercano la liberazione nel discorso femminista occidentale, il che può portare all'ascesa del "femminismo islamico".
Tuttavia, la studiosa sostiene che i tentativi di fondere i principi femministi occidentali con i testi islamici creano contraddizioni e indeboliscono la famiglia.
"La nostra vera crisi è la crisi della formazione dell'essere umano", sottolinea. Senza valori forti, afferma, la tecnologia, e in particolare l'intelligenza artificiale, può aggravare l'isolamento all'interno delle famiglie.
La soluzione, afferma Bouhannache, è ricostruire l'essere umano attraverso un solido sistema morale che consenta alle società di utilizzare la tecnologia con saggezza anziché esserne consumate.