IQNA

Ricercatore Università di Princeton: il Codex di Mashhad è "prezioso" per lo studio della storia del Corano

23:53 - January 13, 2024
Notizie ID: 3489834
Tehran-Iqna- Un docente e ricercatore di studi e storia islamica all'Università di Princeton, ha affermato che l'accesso dei ricercatori al Codex di Mashhad, una copia del Corano di 14 secoli fa, è un fatto "prezioso" per lo studio della storia del Libro Sacro

Ricercatore Università di Princeton: il Codex di Mashhad è

 

Un docente e ricercatore di studi e storia islamica all'Università di Princeton, ha affermato che l'accesso dei ricercatori al Codex di Mashhad, una copia del Corano di 14 secoli fa, è un fatto "prezioso" per lo studio della storia del Libro Sacro.

Michael Cook ha inviato un messaggio a tal proposito, sottolineando l'importanza di questo antico manoscritto.

Quanto segue è il messaggio di Cook:

La storia antica del testo coranico è un campo che ha visto progressi sorprendenti negli ultimi decenni, nonostante il fatto che oggi sopravviva solo un numero limitato di copie veramente antiche del Corano, o parti sostanziali di esso. Uno di questi è un Codex, gran parte del quale si ritrova in due manoscritti conservati nella biblioteca del santuario dell'Imam Reza (pace su di lui), a Mashhad. La datazione al radiocarbonio indica che questi manoscritti potrebbero risalire alla seconda metà del VII secolo e studi paleografici supportano tale datazione. Il testo è sostanzialmente identico alla forma del testo standard che le nostre fonti associano a Medina, ma occasionalmente concorda invece con scritture legate ad altre regioni. La divisione del testo in versi si discosta invece da quella di tutte le diverse tradizioni regionali a noi note. Per tutti questi motivi e altri ancora, mettere a disposizione degli studiosi un testo del genere costituisce di per sé un prezioso servizio allo studio della storia del Corano.

Questo manoscritto è molto intrigante. Come quasi tutti i nostri esempi del Corano antico, contiene il testo più o meno standardizzato a metà del VII secolo e con le Sūra nell'ordine standard. Eppure l’attento studio di Karimi-Nia mostra al di là di ogni dubbio che l’ordine delle Sūra fu rielaborato ad un certo punto nella storia successiva del Codex mediante un drastico processo di taglia e incolla. Originariamente le Sūra erano in un ordine abbastanza diverso, identico a quello descritto nelle nostre fonti per una versione del testo coranico che non possediamo più, ma che sappiamo essere anteriore alla standardizzazione. Ciò porta a un altro enigma: questa versione perduta era associata alla città di Kūfa (e Ibn Masʿūd) in Iraq, mentre la versione del testo standard dietro al Codex Mashhad è medinese. Quali circostanze abbiano dato origine a questo strano ibrido, quasi se non del tutto unico, è una domanda affascinante. Qualunque sia la risposta, questo manoscritto è un reperto chiave nella storia poco conosciuta del rapporto tra il testo standard e quelli che ha sostituito.

Ricercatore Università di Princeton: il Codex di Mashhad è

Secondo il ricercatore e traduttore del Corano iraniano Morteza Kariminia, le caratteristiche testuali del Codex, comprese le caratteristiche personalizzate, le caratteristiche di ortografia, le variazioni nelle letture e la disposizione delle Sura, insieme ad approfonditi test sul carbonio 14, rivelano che la parte principale di questa versione risale al I secolo dell'egira.

Va detto che presso la biblioteca del santuario dell'Imam Reza è stato presentato un fac simile che replica fedelmente l'antico manoscritto, in modo che gli studiosi possano avere un accesso più agevole al testo. Questa edizione include note a margine e un'introduzione sia in arabo che in inglese.

Il manoscritto originale è stato scritto su pergamena di 35 x 50 centimetri, nella città di Medina o Kufa e successivamente è stato portato nel Khorasan (Iran nord-orientale). Il testo è scritto in stile hijazi, un nome con cui si indica un insieme di antiche scritture originarie della zona di Hijaz, nella penisola arabica.

In seguito, alla fine del V secolo dell'egira, l'allora proprietario donò il manoscritto al santuario dell'Imam Reza.

 

 

 

https://iqna.ir/en/news/3486779

captcha