Due qari (recitatori) internazionali del Corano hanno chiesto una maggiore innovazione nella recitazione del Libro Sacro, delineando i requisiti sia tecnici che spirituali necessari per far progredire il settore.
I recitatori iraniani Mahdi Gholamnejad e Qasem Moghaddami hanno presentato uno studio congiunto in cui si trattano le condizioni e le sfide dell'innovazione nella recitazione del Corano.
Lo studio, intitolato "Requisiti e ostacoli all'innovazione nella recitazione dei qari iraniani", approfondisce le modalità attraverso le quali l'esecuzione coranica possa evolversi pur rimanendo radicata nelle regole consolidate.
Intervenendo per primo, Moghaddami ha affermato che l'innovazione richiede un sostegno collettivo. "Dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire che l'innovazione nella recitazione del Corano prenda forma", ha sottolineato.
Moghaddami ha messo in guardia contro un eccessivo tradizionalismo che scoraggia la creatività, sottolineando al contempo che la consapevolezza dei principi della recitazione impedisce di oltrepassare i confini essenziali.
Il giovane qari ha aggiunto che la missione di un recitatore è trasmettere il Corano nel miglior modo possibile e attrarre le persone ai suoi insegnamenti.
Secondo Moghaddami l'innovazione non dovrebbe avvenire a costo di trascurare le regole della recitazione, ma ha ricordato che le ricche tradizioni musicali iraniane e sciite, così come gli stili utilizzati nelle suppliche e nei canti religiosi, possono offrire ispirazione se utilizzati all'interno di un contesto coranico appropriato.
Mahdi Gholamnejad, intervenendo successivamente, ha osservato che l'identità culturale plasma l'espressione musicale e persino gli stili di recitazione coranica nelle diverse regioni.
Ha quindi suddiviso gli ostacoli all'innovazione in categorie tecniche e spirituali. Le sfide tecniche includono l'eccessivo allungamento vocale, l'errata articolazione delle lettere e le melodie non corrispondenti.
Gli ostacoli spirituali invece includono l'eventuale volontà di esibirsi per mettere in mostra la propria potenza vocale, intenzioni insincere, soprattutto in incontri privati, e cercare di attrarre gli ascoltatori attraverso elementi melodici inappropriati.
Gholamnejad ha sottolineato che l'innovazione è essenziale e che i recitatori dovrebbero collaborare con esperti di teoria musicale.
Tuttavia, ha messo in guardia contro una recitazione eccessivamente influenzata dalla musica, affermando che può comprometterne la sincerità. D'altro canto, secondo l'esperto la pura imitazione è un altro ostacolo allo sviluppo creativo.
In seguito Gholamnejad ha delineato i diversi tipi di innovazione, inclusi nuovi stili di recitazione come quello iracheno, iraniano, turco o del Golfo Persico, che creano nuove melodie, modificano quelle esistenti attraverso accurate tecniche e producono nuove combinazioni di frasi melodiche.
L'innovazione, ha affermato, deve rimanere coerente con l'armonia musicale, evitare errori tonali e preservare le regole del tajwid.
Dal punto di vista spirituale deve altresì evitare elementi che distolgano dall'umiltà e dal vero scopo della recitazione coranica che è la divulgazione e promozione della parola di Dio.