Una candidata musulmana del partito laburista britannico, a cui è stato impedito di candidarsi alle elezioni generali previste per luglio, si è dimessa, adducendo come motivo della sua decisione una "gerarchia di razzismo" all'interno del partito.
Faiza Shaheen, una cittadina musulmana britannica che avrebbe dovuto candidarsi per il seggio di Chingford e Woodford Green alle prossime elezioni generali, ha annunciato le sue dimissioni.
Secondo quanto riportato da The Independent, la candidatura di Shaheen è stata ostacolata portando alla sua sospensione la scorsa settimana a causa delle sue attività sui social media, che includeva "mi piace" a post critici nei confronti dei crimini del regime israeliano a Gaza.
La conferma della sua sospensione da parte del comitato esecutivo nazionale del partito laburista ha spinto Shaheen a dimettersi, aprendole la strada per candidarsi potenzialmente come indipendente contro Shama Tatler, il suo sostituto designato e membro del movimento laburista ebraico.
Shaheen ha espresso il suo malcontento per il processo di selezione, definendolo una farsa. La donna ha inoltre descritto la sua ultima esperienza nel partito come caratterizzata da "trattamento ingiusto, bullismo e ostilità".
"Essere rimossa dalla candidatura è stata crudele e devastante, soprattutto dopo che gli elettori locali e i membri del partito hanno riposto così tanta fiducia in me", ha affermato Shaheen, sottolineando la sua disillusione nei confronti della direzione del partito e le loro divergenze dai suoi valori personali.
Il partito laburista è accusato di aver condotto una “epurazione” dei suoi membri di sinistra in vista delle elezioni del 4 luglio. Momentum, una fazione di sinistra all'interno del Labour, ha criticato la decisione del partito di "paracadutare" un candidato esterno al collegio elettorale dopo la partenza di Shaheen.
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