L'Ayatollah Makarem Shirazi ha in seguito citato il versetto 16:89 del Corano: "Vi abbiamo fatto scendere il Libro come spiegazione di ogni cosa, come guida, misericordia e buona novella per i musulmani", sottolineando che il versetto indica che il Corano contiene tutto ciò che è necessario per la guida dell'umanità. "Se non troviamo qualcosa nel Corano, la carenza è nella nostra comprensione, non nel libro di Dio", ha aggiunto.
Ha ricordato che l'esegesi coranica era un tempo considerata non scientifica, ma ora è riconosciuta come un campo rigoroso che richiede analisi linguistica, ricerca del contesto e studio dettagliato dei significati. L'intelligenza artificiale, ha osservato, può rendere questo lavoro "più preciso, più veloce e meglio documentato".
Lo studioso ha sollecitato una maggiore comunicazione pubblica su tali conquiste tecnologiche. Molti progetti di valore, ha affermato, "non vengono pubblicizzati" e i media dovrebbero mostrare come i seminari islamici stiano progredendo nella scienza e nella tecnologia. Sensibilizzare, ha sostenuto, contribuisce a rafforzare la motivazione per ulteriori ricerche.
Lo studioso, citando il versetto 8:60 del Corano — "Preparate contro di loro tutta la forza che potete" — ha affermato che il concetto si applica oggi non solo alla prontezza militare, ma anche ai campi culturali e intellettuali. "Oggi la battaglia è culturale e dobbiamo dotarci di strumenti scientifici e di intelligenza artificiale".
L'Ayatollah Makarem Shirazi ha infine sottolineato il potenziale dell'intelligenza artificiale nella traduzione e nell'analisi dei tafasir (commenti del Corano) ed ha espresso la speranza che strumenti simili possano essere applicati alla giurisprudenza, ai principi del diritto islamico, alla biografia e alla storia islamica.