
Secondo un rapporto di Al Jazeera, la traduzione del Corano in danese realizzata da Elaine Wolff, orientalista danese non musulmana, è stata pubblicata in un linguaggio accademico corretto e in 544 pagine.
Wolff, che ha impiegato tre anni per completare il lavoro, ha spiegato che lo scopo della traduzione è introdurre la religione islamica al popolo danese. “Con la presentazione di questa traduzione, i danesi diventeranno più familiari con l’Islam e le incomprensioni, le menzogne e le accuse che hanno offuscato l’immagine della religione saranno in parte risolte,” ha dichiarato.
La studiosa ha descritto la sua iniziativa anche come una risposta al partito di estrema destra del Paese.
Diversamente da altre edizioni, il testo non è accompagnato dall’arabo originale: Wolff ritiene che limitarsi al danese aumenti la concentrazione del lettore sul significato. Nonostante l’intento di usare un linguaggio semplice, la traduzione è stata giudicata forte, espressiva e di alto livello letterario. Tuttavia, non include gli Asbab al-Nuzul (le circostanze della rivelazione), considerata da alcuni una lacuna. Inoltre, la parola “Allah” è stata sostituita con “Dio”.
La traduttrice ha raccontato che l’idea nacque 25 anni fa, quando un professore universitario la incoraggiò. Solo grazie al sostegno finanziario di un imprenditore danese riuscì a portare a termine il progetto. Wolff, laureata con un dottorato in arabo, ha sottolineato che tradurre il Corano è stato “un lavoro molto difficile e faticoso”.
La pubblicazione ha suscitato sollievo tra la minoranza musulmana in Danimarca, ma anche diverse critiche. L’imam Abdulwahid Pedersen ha riconosciuto l’utilità della traduzione per i danesi e per la seconda generazione di musulmani, ma ha sottolineato che l’opera, essendo stata realizzata da una non musulmana, manca di conoscenza religiosa e spirituale e non affronta la vita del Profeta né l’esegesi coranica. Per questo, ha aggiunto, è difficile considerarla una fonte ufficiale e completa.
Jihad al-Fra, direttore del Centro Islamico di Danimarca, ha condiviso questa opinione, evidenziando la necessità che anche musulmani con competenze accademiche si dedichino a traduzioni più accurate. Tuttavia, ha riconosciuto che una traduzione accademica e imparziale come quella di Wolff può essere accettata dal pubblico generale, poiché offre un linguaggio corretto e neutrale.
La prima traduzione del Corano in danese risale al 1967, opera di Abdullah Madsen, musulmano danese. Nonostante abbia venduto oltre 10.000 copie, non fu riconosciuta dalla comunità islamica per gli errori grammaticali e i termini complessi. Wolff ha corretto queste lacune, rendendo la sua versione la seconda traduzione ufficialmente pubblicata in Danimarca.
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