
Secondo il sito Religion Unplugged, la moschea Suleymaniye, nascosta tra semplici palazzi residenziali, si è trasformata negli anni in uno spazio sicuro, aperto e solidale, ben oltre la sua funzione religiosa.
Fondata oltre trent’anni fa da un piccolo gruppo di migranti turchi provenienti dalla Germania, oggi è parte integrante della società praghese.
In un paese di circa 11 milioni di abitanti, la popolazione musulmana è stimata tra le 5.000 e 20.000 persone.
Nonostante la limitata presenza islamica, la moschea ha mantenuto costante l’impegno nel fornire servizi religiosi e nel rafforzare il senso di unità e fraternità basato sulla fede.
Mustafa Hodja, presidente e Imam principale della moschea, sottolinea che le porte del luogo di culto sono aperte a tutti.
Oltre a guidare le preghiere e gestire la vita quotidiana, Hodja accoglie visitatori stranieri e pianifica lavori di ristrutturazione.
La moschea offre attività educative per i giovani, dibattiti religiosi, distribuzione di aiuti alimentari, possibilità di alloggio.
Alcune attività si svolgono separatamente per uomini e donne, secondo la tradizione islamica.
Durante il mese di Ramadan, la moschea organizza iftar aperti a tutti, indipendentemente dalla religione.
Studenti e visitatori di diverse provenienze vi partecipano, contribuendo alla reputazione positiva del luogo.
L’Imam e la comunità curano anche i rapporti con il vicinato, favorendo l’integrazione.
Mustafa Hodja ha sottolineato che la moschea non ha mai subito episodi di islamofobia.
Questo è considerato un segno di rispetto reciproco e convivenza pacifica nella capitale ceca.