In memoria di Rachel Corrie, l’attivista per la pace assassinata da Israele con un bulldozer 20 anni fa
The Palestine Chronicle. 20 anni fa, l’attivista pacifista statunitense Rachel Corrie venne uccisa da un bulldozer israeliano che si stava preparando a demolire una casa palestinese nel sud di Gaza.
Il 16 marzo 2003, due anni prima del ritiro di Israele da Gaza, Corrie agì come uno scudo umano nella speranza di impedire ad un bulldozer operato dalle forze israeliane di demolire una casa nel campo profughi palestinese di Rafah.
Le forze israeliane che muovevano un bulldozer D9 da 60 tonnellate, costruito dalla Caterpillar Inc, continuarono a avanzare verso Corrie mentre lei rimaneva ferma, investendola.
Venti minuti dopo che il bulldozer si era spostato, Corrie venne dichiarata morta.
Da allora Israele ha negato le rivendicazioni di responsabilità, affermando che l’omicidio è stato un incidente e accusando Corrie ed altri attivisti di attività illegali.
Nata il 10 aprile 1979 a Olympia, Washington, Corrie dedicò la sua vita alla difesa dei diritti dei palestinesi. Nel 2003 si recò nella Striscia di Gaza come membro dell’International Solidarity Movement.
Era nota per il suo amore per la pace e per la difesa dei diritti dei palestinesi, trasmettendo spesso saggi fotografici che denunciavano le violazioni dei diritti israeliani nei Territori occupati.
La gente di Gaza ricevette la notizia del suo assassinio con dolore e orrore, descrivendola come una “martire” e organizzando un imponente funerale per l’attivista statunitense.
Traduzione per InfoPal di F.L.
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