La pratica dei miracoli è una delle abilità speciali dei profeti divini, dotata di aspetti educativi.
Mu'jizah (miracolo) è una parola araba che deriva dalla radice "ajz" (incapacità). La mu'jizah è un'azione che gli altri non sono in grado di compiere. E' la prova dell'affermazione di un profeta di essere stato inviato da Dio.
La Mu'jizah è anche definita Kharg Aadat (rottura con il solito corso delle cose). Sebbene abbia somiglianze con la magia, la stregoneria, ecc., è diversa da loro in quanto la mu'jizah non viene mai sconfitta in quanto ha origine divina.
I messaggeri di Dio usavano i miracoli come mezzo per guidare ed educare le persone, non per intrattenerle.
Mosè (Che la pace sia su di lui) è tra i profeti che hanno compiuto molti miracoli durante la sua vita. Uno dei suoi miracoli fu sconfiggere stregoni e maghi impiegati dal faraone.
In un giorno in cui un folto gruppo di persone si era radunato in città, gli stregoni e i maghi usarono tutte le loro abilità per sconfiggere Mosè. Gettarono i loro bastoni e corde sul terreno che divenne un mare ribollente di serpenti, che si contorcevano e strisciavano.
Per un momento, Mosè si preoccupò che la gente credesse ai maghi e al faraone. Era anche preoccupato che le persone non riconoscessero la differenza tra magia e miracolo.
Immediatamente gettò a terra il suo bastone che improvvisamente si trasformò in un vero serpente, divorando tutti gli altri presunti serpenti.
Qui la verità divenne chiara a tutti, tanto che anche i maghi si sono ravveduti ed hanno professato la loro fede in Dio e confessato la loro incapacità e impotenza davanti al potere di Dio.
Quindi l'effetto educativo di questo evento è chiaro in quanto i maghi credettero immediatamente in Dio.
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