
In una dichiarazione riportata dal sito Akhbar Al-Yawm, l’Associazione degli Ulema Musulmani del Libano ha denunciato l’insulto al Sacro Corano da parte di Jake Lang, candidato repubblicano al Senato della Florida, definendo l’atto un’offesa inaccettabile, priva di qualsiasi sentimento umano e al livello più basso della moralità.
L’associazione ha deplorato il gesto come un tentativo maligno di sfruttare le differenze etniche per ottenere un seggio al Congresso.
Ha sottolineato che diffondere odio religioso è un insulto alla stessa società americana, nota per la sua diversità religiosa, di cui i musulmani costituiscono una parte significativa.
Ha aggiunto che la profanazione del Corano rappresenta un insulto anche alle santità religiose del cristianesimo e dell’ebraismo, aprendo la strada a estremisti di altre religioni per commettere violazioni simili.
«Questo atto di odio non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione, ma rientra pienamente nella categoria dell’odio religioso», ha ribadito l’associazione.
L’associazione ha chiesto alle istituzioni giudiziarie statunitensi di punire l’autore per il crimine di profanazione delle santità di una larga parte della società americana e per la minaccia alla pace interna.
Ha sollecitato l’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) ad adottare misure adeguate a livello di diritto internazionale.
Ha invitato le organizzazioni della società civile americana a lanciare una campagna di proteste interne e azioni giudiziarie per fermare simili atti.
Ha concluso ribadendo che il Sacro Corano è il libro più sacro per i musulmani e la sua profanazione rappresenta un insulto a tutti i fedeli dell’Islam.
La condanna arriva dopo l’episodio avvenuto la scorsa settimana a Plano, Texas, dove Jake Lang ha collocato una copia del Corano nella bocca di un maiale durante una manifestazione. In un video diffuso sui social, Lang ha definito l’animale «la debolezza dell’Islam» e ha dichiarato: «Questa è la vostra debolezza, musulmani. Vi rimanderemo da dove siete venuti, portando maiali nelle mani e Cristo nei nostri cuori».
Il gesto ha suscitato sdegno tra comunità locali, attivisti per i diritti umani e osservatori internazionali, che lo hanno condannato come incitamento all’odio religioso. Sui social media l’episodio ha generato una vasta controversia, con utenti che lo hanno definito una provocazione e un insulto ai sentimenti di milioni di musulmani negli Stati Uniti e nel mondo.
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