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Mumbai, musulmani e cristiani “co-pellegrini” nel cammino di dialogo e collaborazione

0:19 - November 22, 2016
Notizie ID: 3481005
Mumbai - Iqna - Evidenziare le somiglianze tra cristianesimo e islam, in modo da instaurare un dialogo e una collaborazione costruttive tra le due comunità in India.

 Mumbai,  musulmani e cristiani

Evidenziare le somiglianze tra cristianesimo e islam, in modo da instaurare un dialogo e una collaborazione costruttive tra le due comunità in India. È l’obiettivo del seminario che si è svolto il 3 novembre scorso a Mumbai. Vi hanno partecipato personalitàdi entrambe le religioni, mossi dal comune intento di comprende la fede dell’altro e riconoscersi come "co-pellegrini”. Di seguito riportiamo il commento di p. Errol D’Lima, che ricostruisce l’intervento di p. Victor Edwin, gesuita esperto di islam.

La Costituzione laica dell’India stabilisce la libertà di religione. Tutte le religioni devono essere rispettate e la prima condizione affinchè questo avvenga è essere ben informati sulle altre fedi e imparare ad apprezzarle.

Il 3 novembre 2016 la direzione provinciale dei gesuiti di Mumbai ha organizzato un seminario intitolato "Cristiani e musulmani viaggiano insieme come co-pellegrini: l’ideale e la realtà dell’esistenza”. Membri della direzione provinciale, sacerdoti dell’arcidiocesi di Mumbai ed esponenti della Conferenza dei religiosi dell’India (Cri, associazione di uomini e donne appartenenti a vari ordini religiosi cattolici o congregazioni) hanno partecipato al seminario. L’attivista Irfan Engineer, ospite speciale della comunità islamica, ha preso parte a tutti i lavori del seminario e ha svolto un ruolo importante nella discussione.

L’obiettivo del seminario era fornire informazioni affidabili sull’islam. In questo modo può emergere un dialogo che arricchisce a vicenda cristianesimo e islam in aree come la fede, la spiritualità, il lavoro e l’azione socio-ambientale.

Il programma del seminario includeva una sessione mattutina con due contributi di un esperto, tempo per domande e chiarimenti, discussione di gruppo focalizzata su piani di azioni futuri di ulteriore dialogo. Dopo il pranzo, sono stati presentati i rapporti dei gruppi e una discussione finale ha concluso l’evento.

P. Victor Edwin sj era il nostro esperto. Egli è specializzato sia nella teoria che nella pratica dell’islam e insegna al Vidyajyoti [College of Theology di Delhi, gestito dai gesuiti -ndr]. Nella prima sessione ha focalizzato l’attenzione sull’apprezzamento dell’islam da parte della Chiesa cattolica, come è espresso in due documenti del Concilio Vaticano II, Lumen Gentium 16 e Nostra Aetate 3. Entrambe le religioni sottolineano che Dio è uno, misericordioso e creatore di tutto. Secondo la fede in Abramo, tutte le persone devono sottomettersi a Dio, che è anche giudice.

Papa Paolo VI e papa Giovanni Paolo II hanno dichiarato la propria ammirazione per i musulmani e hanno chiesto ai cristiani di essere aperti a ciò che essi dicono, essere arricchiti e sfidati nella pratica della propria devozione cristiana.

La seconda sessione ha offerto un commento sugli insegnamenti e le pratiche dell’islam. Ai partecipanti sono stati presentati i cinque pilastri dell’islam: Shahada, la professione di fede; Salat, il rito di preghiera giornaliero; Zakat, la tassa per aiutare i poveri; Saum, il digiuno del Ramadan; Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca. Come il cristianesimo e l’ebraismo, l’islam è una religione fondata su un libro [sacro], e i musulmani danno importanza assoluta al libro del Corano.


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