I miracoli di padre e figlio nella Sura Saba
I miracoli di due profeti che erano padre e figlio, vale a dire Davoud (AS) e Suleiman (AS), sono stati menzionati nella Sura Saba del Santo Corano.
Sura Saba è il 34° capitolo del Libro Sacro. È Makki, ha 54 versi ed è nel 22 Juz (parte) del Corano. È il 58° capitolo rivelato al Santo Profeta (PBSL).
Il nome Saba deriva dal versetto 15 della Sura. Saba (Sheba) era il nome di una città dello Yemen che ospitava un popolo con lo stesso nome vissuto nell'era in cui Suleiman (Salomone) era il profeta. Il loro sovrano era una donna di nome Bilqis.
Una parte della Sura Saba racconta la storia di Suleiman (AS) e del popolo di Saba.
Come altri capitoli di Makki, Surah Saba discute i principi della fede come il monoteismo, la profezia e il Giorno della Resurrezione. Cita anche le punizioni per i negazionisti o per coloro che diffondono dubbi su questi principi.
Questa Sura presta particolare attenzione alla questione del Giorno della Resurrezione. Altre questioni discusse nella Sura Saba includono: i segni di Dio nell'universo e i Suoi attributi, i dibattiti tra oppressi e arroganti nel Giorno del Giudizio, alcuni miracoli dei profeti di Dio, il destino di coloro che sono grati e coloro che non lo sono e invitando gli esseri umani a riflettere sulle benedizioni divine.
Alcuni dei miracoli menzionati in questa Sura sono quelli relativi a padre e figlio: il Profeta Davoud (AS) e il Profeta Suleiman (AS). Davoud (AS) fondeva il ferro, fabbricava armi. Anche una volta Davoud (AS) recitò le sue scritture e glorificò Allah mentre le montagne si univano a lui in lode e gli uccelli si radunavano intorno a lui.
Suleiman (AS) aveva venti e jinn sotto il suo comando. La Sura spiega anche come fondeva il rame, preparava piatti e costruiva edifici. Racconta inoltre la storia del popolo di Saba e della loro punizione e parla anche della morte di Suleiman.
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